Affrettati lentamente, un modo di viaggiare ed di andare in montagna un po' minimalista evitando per quanto possibile le folle ed i luoghi prettamente turistici. Si parte per tempo e si gode della camminata o della gita in auto o in treno, prendendosi però tutto il tempo necessario per fotografare, studiare, esplorare, deviare, fermarsi, raccogliere, pensare, contemplare, scoprire ...

giovedì 27 settembre 2012

Grange Muande Freste, pendici del Civrari, Valli di Lanzo, Piemonte


Partenza: 1180 slm (Niquidetto)
Dislivello: 250
Salita: 45m

Passeggiata dell'11 agosto 2013 Anna., Stego
Passeggiata del 20 settembre 2012 Anna., Enrico C.
Passeggiata del 19 ottobre 2012  Anna., Enrico C.




Avvicinamento:
Da Lanzo andare a Viù e poi verso il colle del Lys fino a Niquidetto.
Oppure da Almese-Rubiana (uscita Avigliana Ovest dell'autostrada della Val di Susa) scollinare al col del Lys.
A Niquidetto lasciare l'auto presso una cappella votiva, e nei pressi della chiesa prendere il sentiero che sale deciso.



Passeggiata:
Questa bella passeggiata si sviluppa, dopo un primo tratto erboso, in una maestosa faggeta ricca di suggestioni e con la luna buona di funghi mangerecci e velenosi.



Notate durante la salita la caratteristica roccia che ricorda un profilo umano.


Usciti dal bosco si raggiunge un costone con le grange (1432 slm) e la strada sterrata carrozzabile che sale anch'essa da Niquidetto (eventuale variante per il ritorno).


Oltre le Muande Freste il sentiero prosegue verso la vetta del Civrari.  


giovedì 20 settembre 2012

Ferrata Sacra San Michele, Carlo Giorda, Monte Pirchiriano, Sant'Ambrogio, Val di Susa, Piemonte


Difficoltà: Media
Dislivello: 600
Salita: 3h
Avvicinamento: 10m
Discesa: 1h 15m
Altitudine: 175 slm

Gita del 18 settembre 2012
Ferrata: Stefano, Stego



Accesso:
Da Torino imboccare l'autostrada per Bardonecchia-Frejus e uscire ad Avigliana Ovest (subito prima del casello). Proseguire per Bussoleno-Susa e alla prima rotonda svoltare a sinistra e poi a destra sulla statale 25. Arrivati a S.Ambrogio, entrare in paese e se possibile posteggiare accanto alla chiesa, dato che lì non c'è zona disco e vi arriva il sentiero di discesa.



Avvicinamento:
Dalla chiesa proseguire per la via principale e, quando terminano le case, prendere a sinistra verso Chiusa San Michele una strada di solito chiusa alle auto. Dopo poco è evidente l'inizio della ferrata e comunque poco prima del laghetto artificiale.

Ferrata:
Questa facile ferrata si può dividere idealmente in tre parti, alla fine di ciascuna delle quali è possibile rientrare tramite sentiero a S.Ambrogio.


Prima parte (dislivello: 280, salita: 1h 30m): dopo una serie di facili roccette inclinate, tre muri verticali


 portano in cima alla prima balza (Pian Cestlet) da cui si diparte il sentiero per l'eventuale ritorno.
Seconda parte (dislivello: 180, salita: 55m): dopo un lungo traverso su sentiero verso destra , la ferrata gira dietro il monte e riprende poi a salire prima in diagonale, per farsi poi più verticale. S'incontra anche un facile ponte tibetano, aggirabile comunque sulla destra.


Giunti a cartelli di legno possibilità di discesa su sentiero sia verso S.Ambrogio che Chiusa S.Michele.


Terza parte (dislivello: 140, salita 35m): salata agevole tra tratti di sentiero e rocce inclinate e più o meno verticali.


Giunti sotto le mura della Sacra, prendere il sentiero a tratti ripido che porta all'ingresso principale, dal quale è possibile visitare il monastero o rifocillarsi al bar.




Discesa:
Prendere il sentierino (vecchia mulattiera) a monte del bar oppure quello meno ripido poco dopo il bar. I due sentieri si ricongiungono comunque nella frazioncina di S.Pietro dove c'è anche una buona fontana.



Note:
Ferrata ottima in primavera e autunno-inverno, quando non si soffre troppo il caldo. Adatta ai principianti (anche per le due vie di fuga), in molti tratti (quelli meno ripidi) ha solo il cavo ricoperto di gomma. Comunque la roccia ha molti appigli e non ci sono grosse difficoltà.

lunedì 17 settembre 2012

Lago di Arignano, To, Piemonte


Altitudine: 300 slm
Percorso: 1h

16 settembre 2012 - Anna, Stego
13 novembre 2013 - Anna., Stego
1 gennaio 2015 - Anna, Gisella, Stego
28 febbraio 2015 - Anna, Stego
26 ottobre 2015 - Anna, Stego e molte altre volte
2016 - Anna e Stego molte volte
2017 - Anna e Stego molte volte
21 gennaio 2018 - Anna, Matilde e Stego



Accesso:
Da Chieri (To) prendere la SP119 verso Andezeno (5 km) e di lì proseguire altri 4 km circa. Alla rotonda svoltare a sinistra verso Arignano e poco dopo anziché prendere a destra per il paese (che ha comunque un bel castello da vedere) tenere a sinistra la strada che costeggia il cimitero e dopo poco arriva al lago dove si posteggia.



Descrizione:
Il lago artificiale di Arignano (a metà parte del comune di Marentino) per molti anni è rimasto asciutto ed occupato da coltivazioni agricole per poi essere ripristinato nel 2006.



In ogni stagione il giro del lago su un'ampia strada sterrata è molto piacevole e tranquillo, essendo pochissimo frequentato. Grazie ad una grande isola


ed ai canneti alla fine del lago dal lato di Marentino,


è diventato rifugio di molti uccelli migratori che vi passano l'estate o vi fanno tappa. Un'importante oasi faunistica spontanea che mi auguro venga salvaguardata dalla Regione contro i tentativi di sfruttare commercialmente il lago da parte dei due comuni che se lo dividono. Per fortuna essendo in due litigano e gli ambientalisti sono finora riusciti a contrastarne con successo i piani che sconvolgerebbero il delicato equilibrio della zona. Alla fine del lago una bella fattoria ben inserita nell'ambiente dà un piacevole tocco rurale.


Tra gli uccelli acquatici si possono ammirare i cormorani e gli aironi che stanno per lo più sull'isola


i germani



la folaga


ed il buffo e bellissimo svasso gran nuotatore subacqueo e pescatore di pesciolini:



Al di là della diga erbosa percorribile a piedi o in bicicletta,


un'altra fattoria con un bucolico laghetto.




martedì 11 settembre 2012

Ferrata Orrido di Foresto, Bussoleno, Val di Susa, Piemonte


Difficoltà: Media / Difficile
Dislivello: 300
Avvicinamento: 10m
Salita: 2h 45m
Discesa: 45m
Altitudine: 500 slm

Gita del 9 settembre 2012
Ferrata: Matteo M., Stego





Accesso:
Da Bussoleno dirigersi verso Susa lungo la S.S. 25 dopo circa 2 km svoltare a destra in via Rocciamelone verso la frazione di Foresto (l'indicazione Foresto attualmente è visibile solo provenendo da Susa e non da Torino)

Avvicinamento:
Posteggiare in prossimità della Chiesa, attraversare il ponticello e girare subito a destra per la stradina che costeggia il rio Rocciamelone e che dopo poco diventa sterrata ed entra nell'orrido. Guadare il torrente e seguirne il letto sino all'attacco della ferrata.

Ferrata:
Dopo un primo agevole traverso, che risale una cascata, ed una salita verticale di una trentina di metri si giunge al primo ponte tibetano, quello più lungo e che passa il torrente verso destra (sinistra orografica).



Poi un altro traverso fino al vicino secondo ponte più corto che ci fa riattraversare il torrente.



Arrivati alla seconda cascata con laghetto,



si sale in verticale con un breve passaggio che spancia in fuori, da fare con attenzione. Si sbuca così nella suggestiva Marmitta dei Giganti.


Si prosegue quasi in piano fino a due cascatelle parallele, si attraversa a piedi il rio, salendo poi lungo quella di destra con un altro tratto strapiombante.


Si risale fino al terzo ponte tibetano che riporta a sinistra,





per attaccare poi la salita accanto alla bellissima cascata con laghetto (d'estate è anche possibile fermarsi per un po' qui per un bagno ristoratore!).



Si continua in facili verticali,


sbucando infine sul sentiero che dopo una breve salita incontra nei pressi di una grangia quello di discesa (segni bianchi e rossi), passando poi per la piccola cappella.

E&S, due simpatici amici incontrati durante la salita

Note:
Come in tutti gli orridi meglio non avventurarsi in caso di piogge insistenti e piene e nel periodo del disgelo. Suggestiva anche d'inverno ma con raddoppiate cautele.


E poi, dopo esserci scaldati con la ferrata, nel pomeriggio corriamo a Rubiana, stanchi e sudaticci, giusto in tempo per scattare le foto e vincere i primi due premi del Concorso Fotografico Estemporaneo Tabusso, categoria Sfilata di Moda


Stego primo premio



Matteo secondo premio

lunedì 10 settembre 2012

Orrido di Ratus, Pontboset, Valle di Champorcher, Valle d'Aosta


Partenza: 780 slm
Dislivello: circa 200
Durata: 2 h

Visita dell' 8 settembre 2012 Anna, Carla S., Stego, Walter C.
22 febbraio 2015 Alice, Anna e Stego





Accesso:
In autostrada venendo da Torino uscire a Pont Saint Martin, da Aosta a Verres. A Hone prendere per Champorcher, passare l'abitato di Pontboset e subito dopo scendere a sinistra verso il paese, parcheggiando appena possibile.

Passeggiata:
Scendendo a piedi verso il fiume si incontra un primo ponte romanico con una croce di metallo al centro.




Più avanti, dopo il ponte moderno con la strada asfaltata che va a Crest, lo stupendo ponte romanico a due campate asimmetriche, una piccola e l'altra più ampia.



Affacciandosi dal ponte si ammira un suggestivo laghetto ai margini del paese con delle antiche macine di mulino che affiorano appena dall'acqua.


Senza attraversare il ponte, prendere il sentierino che costeggia la riva sinistra del fiume sino ad arrivare alla caratteristica passerella a forma di Esse stilizzata.


Proseguendo senza passare la passerella il sentiero si perde dopo una decina di minuti. Attraversare quindi la passerella elastica raggiungendo l'abitato di Frontière.



(A questo punto, se si vuol fare il giro breve, prende a destra sulla strada asfaltata tornando a Pointboset). Da qui è anche possibile spingersi in mezzo al fiume sulle caratteristiche rocce piatte.




Procedere oltre il paesino sul sentiero che va diritto scendendo un po' e poi divenendo pianeggiante. Dopo un lungo tratto nel bosco il sentiero sale fino ad un'altra passerella di legno.


Dalla passerella si può ammirare una cascata ed alcune pozze di acqua limpida. 


Dopo la passerella il sentiero procede a valle fino ad Hone. Noi invece torniamo indietro di una ventina di metri, imboccando il ripido sentiero a sinistra che sale nel bosco


fino a raggiungere una larga strada sterrata forestale in piano. Si prende a destra e, raggiunta la strada asfaltata, si procede in lieve discesa oltrepassando il bivio per Frontière ed ammirando sulla sinistra un altro bel ponte romanico.


In breve si giunge così al capoluogo.

Note:
Un giro facile, paesaggisticamente vario e interessante e soprattutto poco frequentato. Percorribile in parte anche nel periodo invernale, con l'abbigliamento adatto e le dovute cautele soprattutto nei tratti ripidi e ghiacciati.